Si pensava a mercoledì, e invece le oltre 100 firme dei cittadini dell’area di Montalbo, verranno consegnate già domani mattina al Segretario di stato Marino Riccardi.
Non si vuole perdere tempo: “le sottoscrizioni del resto – fa sapere Corrado Rosti, organizzatore del comitato – erano già tante: praticamente, se escludiamo quelle dei politici, tutte le famiglie della zona hanno detto no all’antennone del cimitero”.
Nessuna campagna di sensibilizzazione, nessun appello ai media per la raccolta di firme. E’ bastato un piccolo cartello, il resto l’ha fatto il passaparola.
“La nostra è una protesta spontanea – dice Rosti – non abbiamo collegamenti con gli altri comitati. La popolazione di Montalbo si è mossa in blocco contro quell’antenna, installata in fretta e furia, e soprattutto senza interpellare gli abitanti”.
“L’antennone – affermano quelli del comitato – non solo costituisce un pericolo per la salute, ma urta anche la nostra sensibilità essendo così a ridosso del cimitero”.
“Dopo la protesta per l’installazione sull’acquedotto – ha ricordato il Segretario Riccardi - la nuova collocazione al cimitero era legata a tutte le condizioni di sicurezza, dal momento che resta lontana dalle abitazioni. Ora i cittadini protestano per l’impatto ambientale, ma dobbiamo capire cosa vogliamo – ha concluso Riccardi – se lo sviluppo del paese o se proseguire con battaglie strumentali che non risolvono il problema”.
Non si vuole perdere tempo: “le sottoscrizioni del resto – fa sapere Corrado Rosti, organizzatore del comitato – erano già tante: praticamente, se escludiamo quelle dei politici, tutte le famiglie della zona hanno detto no all’antennone del cimitero”.
Nessuna campagna di sensibilizzazione, nessun appello ai media per la raccolta di firme. E’ bastato un piccolo cartello, il resto l’ha fatto il passaparola.
“La nostra è una protesta spontanea – dice Rosti – non abbiamo collegamenti con gli altri comitati. La popolazione di Montalbo si è mossa in blocco contro quell’antenna, installata in fretta e furia, e soprattutto senza interpellare gli abitanti”.
“L’antennone – affermano quelli del comitato – non solo costituisce un pericolo per la salute, ma urta anche la nostra sensibilità essendo così a ridosso del cimitero”.
“Dopo la protesta per l’installazione sull’acquedotto – ha ricordato il Segretario Riccardi - la nuova collocazione al cimitero era legata a tutte le condizioni di sicurezza, dal momento che resta lontana dalle abitazioni. Ora i cittadini protestano per l’impatto ambientale, ma dobbiamo capire cosa vogliamo – ha concluso Riccardi – se lo sviluppo del paese o se proseguire con battaglie strumentali che non risolvono il problema”.
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