17 minori tra le oltre 60 persone uccise nelle violenze di oggi, secondo il bilancio fornito dai Comitati locali di coordinamento dell'opposizione. 39 delle vittime solo nella provincia di Aleppo, e tra queste le 15 uccise da un bombardamento sul quartiere di Al Ansari. Intanto le autorità siriane hanno oscurato le telecomunicazioni nelle principali città controllate ancora dalle forze fedeli al presidente Assad. Linee telefoniche fisse e dei cellulari e la rete Internet completamente fuori uso nella gran parte della regione di Damasco, in quelle di Homs, Daraa, Dayr az Zor e Raqqa. I ribelli temono che l'oscuramento delle telecomunicazioni preluda ad una escalation degli attacchi militari governativi con armi chimiche contro le località abitate da civili e solidali con la rivolta. Chiuso dai governativi anche l’aeroporto internazionale della capitale. Per il rappresentante speciale di Onu e Lega Araba, Lakhdar Brahimi, "Le parti in Siria non sono pronte per una soluzione interna alla crisi”. Lo ha detto durante una riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
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