Andrea Babbi da sequestrato a indagato
Quel sequestro, apparso da subito anomalo, celerebbe in realtà un’intricata storia di riciclaggio internazionale, i cui contorni sono ancora tutti da chiarire.
Secondo la prima ricostruzione, quella apparsa ieri sulle agenzie di stampa, Babbi - 38 anni, di Mercato Saraceno -, preleva 130 mila euro alla Asset Bank di Dogana. Non è solo, c’è anche un amico – Duilio Fozzato, 54 anni di Rovigo, agente immobiliare – che lo sta aspettando all’interno di una mercedes con cui i due sono arrivati sul posto.
Quando Babbi, dopo il prelievo, torna alla vettura, viene avvicinato da due uomini, uno dei due ha una pistola. Fozzato viene fatto scendere a forza e i due malviventi fuggono con Babbi. Un sequestro in piena regola insomma: questo, almeno, è quanto racconta lo stesso Fozzato, interrogato prima dalla Gendarmeria a San Marino, poi dagli uomini della Questura di Rimini.
Quindi il colpo di scena: dopo appena 8 ore dai fatti Andrea Babbi si presenta alla caserma dei carabinieri di Mercato Saraceno. Dice di essere stato liberato da poco. Gli inquirenti però vogliono vederci chiaro e il presunto rapito viene accompagnato a Rimini per un confronto con il suo amico Duilio Fozzato.
Nessuno crede più al sequestro di persona. La vicenda si complica. Babbi risulterebbe amministratore di un’azienda di elettronica di Padova; in questa veste avrebbe aperto il conto corrente presso la Banca sammarinese attraverso un prestanome del Titano. Ma a sua volta il presunto rapito non sarebbe altro che una testa di legno: il reale intestatario dell’azienda pare sia l’amico: Duilio Fozzato.
E a questo punto si sfiora il grottesco perché quest’ultimo, in realtà, agirebbe per conto di persone residenti in Svizzera. Un vero rompicapo insomma. Non si capisce, poi, se il sequestro sia stata una semplice messinscena e quale fosse il reale obiettivo di tutto ciò. Babbi, davanti al magistrato, avrebbe ammesso di essere stato rilasciato pochi minuti dopo il presunto rapimento. E i soldi che fine hanno fatto?
Dietro la misteriosa vicenda - trapela dalla Questura - si celerebbe in realtà una storia di riciclaggio internazionale e fatture false. Babbi non sarebbe che una testa di legno (come si dice in questi casi); le attenzioni degli inquirenti si concentrano su Fozzato che pare abbia precedenti penali specifici in materia finanziaria.
Il Questore ha dichiarato risolta la vicenda.