Specie animali esotiche e protette anche pericolose spesso in estinzione vengono commerciate in tutto il mondo anche a San Marino valgono le convenzioni internazionali sul commercio e la detenzione di animali in cattività.
Leggende metropolitane: l'immaginario collettivo si sbizzarrisce facilmente nei casi di specie... e parliamo di bestie pericolose, animali dei paesi caldi, specie esotiche e sconosciute, rarissime e preziosissime, appunto...
Intanto facciamo chiarezza: leoni, coccodrilli o boa d'appartamento in Repubblica proprio non ce ne sono se pericolosi e fuori dalle convenzioni difficili da nascondere e allevare in casa o in giardino senza rischiare di essere visti e denunciati: qui vige ancora il sacrosanto e buon controllo sociale del territorio. Tartarughe e pappagalli ci sono e alcuni serpentelli da teca anche ma niente di più.
Al Dipartimento di Prevenzione ISS al quale fanno capo i veterinari del territorio la situazione è chiare e monitorata nel rispetto della Convenzione CITIES di Washington sul commercio specie minacciate protette sin dagli anni Settanta e ratificata anche nel 2005 e con decreto nel 2011. Animali vivi in qualche modo pericolosi all'anagrafe sono alcune unità, neanche decine, e soprattutto serpenti classificati CITIES (90% della popolazione presente) mentre i pericolosi non classificati proprio non risultano.
Tutta questa passione per le bestiole strane e particolari da tenere in casa non c'è; a parte la storia pluridecennale del rettilario non certo una novità -e tra l'altro in trasferimento a Ravenna- ma da sempre conosciuta e sotto controllo delle autorità anche prima dei noti fatti di cronaca.
Francesco Zingrillo
Nel video l'intervista ad Antonio Putti, Resp. UOC Sanità Veterinario
Leggende metropolitane: l'immaginario collettivo si sbizzarrisce facilmente nei casi di specie... e parliamo di bestie pericolose, animali dei paesi caldi, specie esotiche e sconosciute, rarissime e preziosissime, appunto...
Intanto facciamo chiarezza: leoni, coccodrilli o boa d'appartamento in Repubblica proprio non ce ne sono se pericolosi e fuori dalle convenzioni difficili da nascondere e allevare in casa o in giardino senza rischiare di essere visti e denunciati: qui vige ancora il sacrosanto e buon controllo sociale del territorio. Tartarughe e pappagalli ci sono e alcuni serpentelli da teca anche ma niente di più.
Al Dipartimento di Prevenzione ISS al quale fanno capo i veterinari del territorio la situazione è chiare e monitorata nel rispetto della Convenzione CITIES di Washington sul commercio specie minacciate protette sin dagli anni Settanta e ratificata anche nel 2005 e con decreto nel 2011. Animali vivi in qualche modo pericolosi all'anagrafe sono alcune unità, neanche decine, e soprattutto serpenti classificati CITIES (90% della popolazione presente) mentre i pericolosi non classificati proprio non risultano.
Tutta questa passione per le bestiole strane e particolari da tenere in casa non c'è; a parte la storia pluridecennale del rettilario non certo una novità -e tra l'altro in trasferimento a Ravenna- ma da sempre conosciuta e sotto controllo delle autorità anche prima dei noti fatti di cronaca.
Francesco Zingrillo
Nel video l'intervista ad Antonio Putti, Resp. UOC Sanità Veterinario
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