L’annata più nera per il comparto della frutta romagnola segna una flessione senza precedenti anche delle ore di lavoro nei campi. «Nel comprensorio d’eccellenza delle albicocche, susine, pesche e nettarine - rileva Nicola Servadei, vicepresidente dei frutticoltori di Confagricoltura Emilia Romagna – si registra un calo delle giornate lavorative agricole di oltre il 15% rispetto al 2019». L’organizzazione degli imprenditori agricoli rimarca le ricadute socio-economiche dell’esiguo raccolto di frutta che hanno ridotto al minimo storico le produzioni top delle terre di Romagna fino a calcolare complessivamente un crollo produttivo del 80% per nettarine e susine e del 80-90% per pesche e albicocche. «È irrilevante, e non compensa la perdita di produzione causata dalle gelate, il leggero rialzo dei prezzi riconosciuti in media all’agricoltore. Molte aziende agricole saranno disincentivate a programmare la campagna 2021, pertanto ci attendiamo un ulteriore contrazione delle superfici e degli investimenti».
Anno nero per la frutta in Romagna: crollo produttivo di oltre 80%
13 ago 2020
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