Antenne telefonia mobile: dibattito acceso fra cittadinanza e istituzioni
"E' vero che non c'è stata sufficiente informazione sulle 16 antenne. Ma siamo disposti a trattare con la cittadinanza le ubicazioni, anche di quelle già installate. Faremo sapere, attraverso comunicati ufficiali, quando gli apparati verranno montati. L'inizio della ripetizione del segnale è prevista per gennaio". Questo in estrema sintesi, ciò che ha dichiarato, alla platea, il segretario di stato al Territorio Marino Riccardi a nome del governo. Nella prima parte della serata le informazioni, fornite da Stefano De Donato, dell'Arpa di Rimini, Omar Raimondi del Servizio Igiene Ambientale Iss e dal medico igienista Fausto Fabbri dell'Usl di Rimini. De Donato ha affermato che la soglia di 6 volt/metro, prevista dalla legislazione sammarinese per le antenne della talefonia, è un livello molto basso, considerando che Germania e Francia, per esempio, hanno come soglia 41 volt metro. Omar Raimondi ha illustrato, castello per castello, il livello delle emissioni elettromagnetiche. Fausto Fabbri, sulla base di uno studio dell'Oms del maggio 2006, ha spiegato che in base alle informazioni scientifiche finora disponibili, l'esposizione umana a livelli di emissione di 6 volt metro, non è nociva alla salute. Tutte notizie ufficiali, che non hanno però sedato i dubbi dei tanti cittadini, intervenuti alla serata. "Non sarebbe la prima volta, ha osservato qualcuno dal pubblico, che informazioni scientifiche considerate certe, vengono poi riviste". Tante le domande dei cittadini. Non solo sulla presunta nocività delle emissioni elettromagnetiche, ma anche sulle modalità con cui è stata assegnata la concessione per la compagnia San Marino Telecom. "Negli altri paesi a noi vicini e simili, ci sono state le aste pubbliche, perchè - ha chiesto qualcuno - qui da noi è stata fatta invece direttamente una convenzione con una società? E perchè l'ok alle installazioni delle antenne è stato dato, 4 giorni prima delle ultime elezioni?" Dubbi e insinuazioni a cui hanno tentato di rispondere i Segretari di stato alla Sanità Berardi, alle Telecomunicazioni Andreoli, alle giunte di Castello Foschi e all'Industria Masi. Quest'ultimo ha espresso una netta dissociazione, sulle modalità di assegnazione della concessione "E' una responsabilità - ha precisato - che non appartiene a questo governo, ma a quello precedente".
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