Anticorruzione, Cantone a San Marino "non si faccia come in Italia, che mise la testa sotto la sabbia dopo Tangentopoli"
L'invito di Raffaele Cantone a non perdere tempo, a non aspettare che evapori l' effetto dell'indagine giudiziaria che in due anni ha fatto crollare il vecchio sistema politico, che tutto torni come prima. Il Presidente dell'autorità nazionale anticorruzione a San Marino per firmare un memorandum di cooperazione tra ANAC e segreteria di Stato alla Giustizia, che consentirà un concreto scambio di esperienze
Dalla trincea dell'antimafia contro la camorra casalese a Palazzo Begni per ribadire la necessità di una rivoluzione culturale che passa attraverso il senso civico, che rifiuti automaticamente clientelismo politico, cricche, mancanza di trasparenza e di controlli, di un atteggiamento che accetta l'ultimo passaggio del malaffare, la mazzetta, “perché tanto lo fanno tutti”.
Benvengano quindi, in Italia il nuovo codice degli appalti e l'arrivo a breve di una nuova legge sulla trasparenza, a San Marino il regolamento per la a trasparenza negli atti pubblici, protocolli anticorruzione nella PA, il codice comportamento degli agenti pubblici; ma è importante anche una presa di coscienza: per questo oggi, dopo avere aperto i lavori al Kursaal del seminario di formazione in materia di lotta alla corruzione organizzato in collaborazione con Scuola superiore della magistratura, che poi è proseguito con una tavola rotanda nel pomeriggio, Cantone è stato in una scuola a Pesaro per parlare di trasparenza.
Per San Marino, un passo in avanti. Concreto, al di là di firme e di strette di mano. Nel video l'intervista a Raffaele Cantone, presidente ANAC ed a Giancarlo Venturini, Segretario Giustizia
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Successivamente Raffaele Cantone insieme a Guglielmo Leo, componente del direttivo della Scuola superiore della Magistratura, sono stati ricevuti in udienza dai Capitani Reggenti. A presentarli il segretario agli Esteri Pasquale Valentini. Un'occasione, per il presidente ANAC, di ribadire davanti ai capi di Stato l'importanza della trasparenza nel combattere la corruzione. Guglielmo Leo, che ha moderato i lavori del pomeriggio al Kursaal, ha parlato dell'opportunità di momenti formativi come quello di oggi "perchè - ha detto- la formazione garantisce l'indipendenza del magistrato". I Capitani Reggenti hanno evidenziato i gravi effetti della corruzione sul tessuto sociale, economico e istituzionale di un Paese e ricordato l'importanza di un percorso necessario per assicurare una sempre maggiore trasparenza, per rispondere al meglio alle sempre nuove minacce ed insidie