“Trovo che accostare la vicenda al caso di Eluana sia eccessivo e fuori luogo”. Massimo Angelini, avvocato e presidente del Valloni, ridimensiona il caso della donna di 80 anni, ricoverata nell’istituto che presiede, che ha chiesto di interrompere l’alimentazione liquida attraverso il sondino enasogastrico. La storia è diventata un ‘caso’ dopo che l’avvocato riminese a cui si era rivolta la famiglia della anziana, Astorre Mancini, ha scritto al mensile dei Paolini “Jesus” sottolineando lui stesso l’analogia con il caso Eluana.
Ma il presidente del Valloni chiarisce e ridimensiona i contorni della vicenda: “la signora non ha intenzione di morire - ha detto - semplicemente ritiene che un’alimentazione artificiale faciliterebbe la sua guarigione”. Un parere che i medici non condividono per il possibile accorciamento dell’aspettativa di vita. Mancando i presupposti per fare ricorso legale contro la decisione della famiglia dell’anziana, che ha semplicemente rifiutato una terapia - così come il diritto di ogni paziente capace di intendere e di volere - si è scelto un compromesso temporaneo: da qualche mese le somministrazioni con il sondino sono state ridotte da due ad una al giorno.
Sara Bucci
Ma il presidente del Valloni chiarisce e ridimensiona i contorni della vicenda: “la signora non ha intenzione di morire - ha detto - semplicemente ritiene che un’alimentazione artificiale faciliterebbe la sua guarigione”. Un parere che i medici non condividono per il possibile accorciamento dell’aspettativa di vita. Mancando i presupposti per fare ricorso legale contro la decisione della famiglia dell’anziana, che ha semplicemente rifiutato una terapia - così come il diritto di ogni paziente capace di intendere e di volere - si è scelto un compromesso temporaneo: da qualche mese le somministrazioni con il sondino sono state ridotte da due ad una al giorno.
Sara Bucci
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