A Pugliano si è riaperta la consueta Fiera della Madonna, alias fiera del “bestiame”, che altro non è purtroppo, come si è rivelato agli occhi di molti visitatori che inorriditi si sono rivolti alle scriventi associazioni, teatro di sofferenza e bieco sfruttamento degli animali. I rappresentanti di ENPA sezione Rimini e APAS, nonostante l’opera di sensibilizzazione svolta in passato sull’Amministrazione del Comune di Montecopiolo e sul Servizio Veterinario, culminata dopo molti sforzi in un regolamento di tutela del benessere degli animali esposti, Lunedì 8 Settembre recatisi a Pugliano hanno constatato che la maggior parte degli allevatori esponeva i propri animali senza tenere conto delle norme minime di benessere e tutto ciò con assoluta noncuranza del Servizio Veterinario.
I bovini, come ai “ buoni vecchi tempi”, anziché liberi di ruminare all’interno di box, conquistati con fatica a suon di trattative, erano nuovamente legati alle transenne con appena 20 cm di corda, fra l’altro ben stretta attorno al muso, per cui bere o masticare un po’ di fieno risultava per loro quasi impossibile.
I maiali, tutti dentro i camion, di cui uno non ombreggiato, erano stipati uno accanto all’altro, senza abbeveratoi, coricati su una lettiera intrisa di letame. Quando le volontarie delle sopra citate Associazioni hanno fatto presente la cosa all’allevatore, questi, negando l’evidenza e sostenuto da un capannello di degni compari di pari livello, si è profuso in una serie di invettive, gesti volgari e minacce, arrivando persino a spintonare con violenza qualche maiale che docilmente giaceva nel camion!
I pony, non avevano un attimo di pace, perché continuamente montati e condotti loro malgrado a spasso per il campo, così per l’intera giornata. Paradossalmente poi non era possibile per i più piccoli neppure fare una salutare bevuta per via degli abbeveratoi collocati troppo in alto. Vita ancora peggiore per gli animali da cortile, stipati miseramente in gabbie anguste poste al suolo, senza possibilità di bere come si deve, soprattutto le anatre, che non potevano utilizzare il microscopico beverino tanto conteso, a causa della forma del loro becco. Altri gallinacei erano ammonticchiati sul camion, stipati gli uni agli altri in gabbie da trasporto, che non permettevano loro neppure di sollevarsi sulle zampe, obbligandoli a mantenere per ore la medesima posizione accasciata, il tutto considerato normale dagli allevatori, che confutavano le obiezioni loro rivolte con toni e risposte di convenienza o con argomentazioni provocatorie.
I rappresentanti di ENPA e APAS continueranno a monitorare la situazione pretendendo, che il Servizio Veterinario, faccia rispettare agli espositori, come concordato, le norme fondamentali di benessere animale, in caso contrario valuteranno l’ipotesi di intraprendere azioni legali per denunciare i maltrattamenti cui gli animali della Fiera sono sottoposti.
I bovini, come ai “ buoni vecchi tempi”, anziché liberi di ruminare all’interno di box, conquistati con fatica a suon di trattative, erano nuovamente legati alle transenne con appena 20 cm di corda, fra l’altro ben stretta attorno al muso, per cui bere o masticare un po’ di fieno risultava per loro quasi impossibile.
I maiali, tutti dentro i camion, di cui uno non ombreggiato, erano stipati uno accanto all’altro, senza abbeveratoi, coricati su una lettiera intrisa di letame. Quando le volontarie delle sopra citate Associazioni hanno fatto presente la cosa all’allevatore, questi, negando l’evidenza e sostenuto da un capannello di degni compari di pari livello, si è profuso in una serie di invettive, gesti volgari e minacce, arrivando persino a spintonare con violenza qualche maiale che docilmente giaceva nel camion!
I pony, non avevano un attimo di pace, perché continuamente montati e condotti loro malgrado a spasso per il campo, così per l’intera giornata. Paradossalmente poi non era possibile per i più piccoli neppure fare una salutare bevuta per via degli abbeveratoi collocati troppo in alto. Vita ancora peggiore per gli animali da cortile, stipati miseramente in gabbie anguste poste al suolo, senza possibilità di bere come si deve, soprattutto le anatre, che non potevano utilizzare il microscopico beverino tanto conteso, a causa della forma del loro becco. Altri gallinacei erano ammonticchiati sul camion, stipati gli uni agli altri in gabbie da trasporto, che non permettevano loro neppure di sollevarsi sulle zampe, obbligandoli a mantenere per ore la medesima posizione accasciata, il tutto considerato normale dagli allevatori, che confutavano le obiezioni loro rivolte con toni e risposte di convenienza o con argomentazioni provocatorie.
I rappresentanti di ENPA e APAS continueranno a monitorare la situazione pretendendo, che il Servizio Veterinario, faccia rispettare agli espositori, come concordato, le norme fondamentali di benessere animale, in caso contrario valuteranno l’ipotesi di intraprendere azioni legali per denunciare i maltrattamenti cui gli animali della Fiera sono sottoposti.
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