Architetti, il presidente dell’Ordine di San Marino rassicura: "E' un equivoco"
Il presidente Fabio Marasso spiega che con l’accordo raggiunto il 27 marzo con il Consiglio Nazionale Italiano, cambia l’interpretazione del recapito professionale. Non più inteso come residenza, con l’apertura di una partita IVA, ma come semplice indirizzo a cui l’Ordine deve fare riferimento per il recapito della posta e per telefonare. “Un’altra possibilità per gli architetti sammarinesi – aggiunge Marasso – è quella di lavorare in Italia essendo trattati come cittadini comunitari, iscrivendosi ad un registro di prestazione di servizi, senza pagare nessuna quota, ma apponendo solo il timbro dell’albo di provenienza. Di fatto – conclude – non cambia niente rispetto al passato”.
Tanto più che gli architetti italiani che vengono sul Titano devono appoggiarsi anche loro a studi sammarinesi per lavorare. Sarà ora da definire la reciprocità di trattamento. Istituendo un registro per fare in modo che anche il professionista italiano comprovi l’effettiva iscrizione all’albo di provenienza, a tutela del cittadino e delle istituzioni.
Monica Fabbri