La notifica è arrivata alle parti, con la notizia dell’avvenuta archiviazione, da parte del magistrato inquirente Alberto Buriani, delle quattro denunce che il brigadiere della gendarmeria William Dall’Olmo aveva presentato nei confronti del suo comandante Achille Zechini. Per il commissario della legge, non sussistono gli estremi del reato. Dall’Olmo aveva presentato i suoi esposti per abuso d’autorità, offese a pubblico ufficiale, falso ideologico, terminando il tutto con una diffida nei confronti di Zechini. Leggendo gli atti, l’impressione che se ne ricavava è che tutto fosse legato a problemi nel rapporto gerarchico tra il colonnello e il brigadiere di Acquaviva. In tempi non sospetti, ossia prima delle 4 denunce, Dall’Olmo era stato segnalato al congresso militare, cui competono le decisioni disciplinari nei confronti dei gendarmi, se gli esponenti dell’organismo ne ravvisano gli estremi. Contemporaneamente, lo stesso congresso avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta di una visita medica cui il gendarme doveva sottoporsi. Dall’Olmo aveva presentato ricorso, ma a tutt’oggi non è dato sapere se il congresso militare abbia preso provvedimenti. La vicenda probabilmente non si chiude qui. Intanto è stata presentata un’interpellanza, cui il governo dovrà rispondere, ed è sempre possibile che il comandante Zechini decida di presentare una controdenuncia nei confronti del brigadiere, magari per diffamazione.
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