Arengo: la Repubblica festeggia 100 anni di democrazia
Il primo atto è davanti alla Basilica del Santo, dove il segretario agli interni Zafferani ha ricordato un passaggio politico decisivo sia sul piano costituzionale sia su quello sociale. 'Un provvedimento costituzionale, - dice Rosa Zafferani - che ricercò una volontà, una determinazione, per attenersi strettamente e formalmente al rispetto del diritto vigente anche nei momenti più alti di riforma dell’ordinamento statuale, perche esso è un imperativo fondamentale a cui la Repubblica ha sempre mantenuto fede'.
Il corteo reggenziale è entrato poi in Basilica per un momento di preghiera e ringraziamento, per questi cento anni passati e per lo sviluppo democratico del popolo. Agli inni a Dio e a San Marino si aggiunge una preghiera, la stessa che i capifamiglia rivolsero al santo protettore nello stesso luogo, il 25 marzo di 100 anni fa. Poi il ritorno a Palazzo Pubblico per un secondo momento della cerimonia, con lo scoprimento della lapide appositamente realizzata dagli scalpellini sammarinesi per ricordare l’Anniversario. Ricorda quella domenica del 1906, quando l’Arengo decretava la fine del consilierato a vita, apriva le porte del palazzo del potere al controllo delegato del popolo, richiamandolo al servizio della sua sovranità ed avviava la Repubblica sulla via della democrazia e della vera libertà.
Nella sala del Consiglio si è così aperta la seduta straordinaria. Sono stati i Capitani Reggenti a prendere la parola per ripercorrere quei momenti di riconquista della democrazia. Ma così come protagoniste dell’Arengo furono le forze riformiste di allora, oggi i nipoti di quei padri della Repubblica, hanno ricordato un capitolo di storia sammarinese. Tutte e 10 le forze politiche rappresentate in parlamento hanno preso la parola. Con la chiusura della seduta straordinaria si sono chiuse le celebrazioni, non prima della consegna a ciascun consigliere, della medaglia d’argento dell’anniversario.