Rapinavano le prostitute della zona. Sgominata dalla mobile di Rimini una banda di pugliesi. “In Riviera - hanno detto alla polizia - eravamo venuti per lavorare, per fare la stagione negli alberghi, ma non abbiamo trovato nulla”. Ma l’essere stati a corto di denaro non li salverà dal carcere. Perché la soluzione trovata da questi 5 pugliesi, per sbarcare il lunario, era rapinare le prostitute nei loro appartamenti. Il metodo era semplicissimo: aprivano il giornale, sceglievano a caso uno dei soliti annunci e contattavano la squillo. All’appuntamento, per la prostituta, la brutta sorpresa. Una volta aperta la porta facevano irruzione in gruppo i pugliesi. Uno di loro armato con una scacciacani, ma con tutta l’aria di essere una pistola vera. La prima denuncia, alla Questura, è venuta mercoledì scorso, da una lucciola cinese. Ancora traumatizzata dalla brutta avventura, ha raccontato di essere stata derubata di 500 euro e 2 cellulari. Il giorno successivo è stata la volta di 2 colombiane, che ricevevano clienti in via Messina. La banda si è fatta consegnare da loro 1500 euro, 2 portatili e 4 cellulari. Gli inquirenti hanno capito che c’erano sempre le stesse persone dietro questi episodi, ed hanno iniziato a controllare minuziosamente le utenze telefoniche. Venerdì scorso sono andati così a colpo sicuro. Sapevano che i pugliesi avrebbero rapinato una prostituta a Portoverde e così è stato. Dopo un breve inseguimento due di loro – Luigi Liaci di Trigiano e Davide Pansini di Tricase, entrambi 23enni - sono stati arrestati in flagranza. Per gli altri 3 – Michele Liuni, Marco Colella e Aldo Zaza - le manette sono scattate nel residence di via Marebello dove vivevano. La polizia è poi venuta a sapere che lo stesso giorno la banda aveva messo a segno altri 2 colpi. Per tutti i fermati l’accusa è grave: rapina aggravata.
Gianmarco Morosini
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