Arrestati, il pool degli avvocati riunito per aggiornare la linea difensiva
L’attività investigativa prosegue, nel massimo riserbo. “Il Procuratore Di Vizio oggi non ha udienze – ci è stato riferito dai cancellieri del suo ufficio – ma non intende comunque rilasciare dichiarazioni”. E mentre ci venivano dette queste parole, il titolare dell’inchiesta “Varano” si è allontanato velocemente dal proprio ufficio, forse proprio per evitare qualsiasi contatto con la stampa. Bocche cucite, d’altronde, anche dall’altra parte della barricata. Il pool di legali che sta seguendo la vicenda giudiziaria dei vertici di Carisp e Gruppo Delta, si è riunito questa mattina in un Tribunale di Forlì praticamente deserto; l’incontro è stato aggiornato a domani. Si cerca probabilmente un coordinamento delle strategie difensive. L’atteggiamento tenuto dagli indagati nel primo ciclo di interrogatori, infatti, è stato differente: mentre Gianluca Ghini e Luca Simoni, avrebbero risposto in maniera circostanziata alle domande dei magistrati; gli altri 3 arrestati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Tuttavia l’amministratore delegato della Cassa di Risparmio, Mario Fantini, avrebbe in seguito letto - di fronte agli inquirenti - una lunga dichiarazione spontanea. I difensori hanno già presentato le varie richieste di scarcerazione al tribunale della libertà di Bologna. Gli atti giungeranno in queste ore, per cui una decisione è attesa entro l’inizio della prossima settimana. Ma secondo indiscrezioni sarebbe imminente la scarcerazione del presidente di Carisp, Gilberto Ghiotti, e di Gianluca Ghini - direttore di Carifin – entrambi detenuti nel penitenziario di Forlì. Semplici voci al momento. Sul fronte finanziario c’è da registrare la posizione del presidente di Banca Centrale che invita a rafforzare le funzioni di vigilanza e di intelligence finanziaria. Biagio Bossone ha rivolto un invito al Fondo Monetario Internazionale a compiere tutte le verifiche del caso”. E di fronte ad eventuali resistenze interne o impedimenti al cambiamento, si dice anche disposto a lasciare l’incarico.
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