Arrestato a Torino molestatore, anche a San Marino casi di stalking
Una figlia malata bisognosa di cure molto costose. Una triste storia per impietosire le sue vittime, conosciute in internet e adescate via chat. Tutto falso. E quando si rifiutavano di pagare, le minacciava via sms. In due mesi era arrivato a spedire più di 11.500 messaggi, trasformando telefonini e computer in una sorta d’inferno per decine di giovani donne in tutta Italia. L’uomo, pregiudicato, è stato arrestato a Torino per tentata estorsione. Un fatto di cronaca, uno dei tanti, aumentati notevolmente negli ultimi anni, che punta i riflettori sui nuovi mezzi di socializzazione e sui loro rischi. Anche a San Marino – spiega la Gendarmeria – ci sono stati casi di stalking o tentate truffe nate con contatti via web. Alcune indagini sono tuttora in corso, la maggior parte nei confronti di ignoti. La Gendarmeria interviene come assistenza, anche attraverso consigli, e in altri casi con indagini a seguito di denuncia. I social network hanno sostituito l’oratorio come luoghi di aggregazione, semplificando comunicazione, conoscenza, incontri. Non c’è dubbio che la rete sia ormai la nuova frontiera dei rapporti umani. Ma i pericoli sono dietro il mouse. All’interno delle chat è possibile intrattenere comunicazioni estremamente intime, superando gap generazionali e culturali. Ma non sempre l’identità dichiarata dall’interlocutore è vera. Questi elementi fanno sì che costituisca un ambiente particolarmente favorevole per soggetti malintenzionati che possono avvicinare una possibile vittima, molestarla, truffarla economicamente dentro e fuori la rete. Per difendersi occorre non fidarsi di chi si conosce solo virtualmente, non rivelare nulla di troppo personale, e segnalare alle forze dell’ordine casi sospetti.
Monica Fabbri
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