Anche la Repubblica di San Marino potrebbe avere il suo registro navale. Nell’ultima seduta consigliare è stato, infatti, presentato un progetto di legge per l’istituzione del registro pubblico per le imbarcazioni da diporto. Si tratta di una novità per il Titano che consentirebbe ai proprietari di un’imbarcazione di battere bandiera sammarinese. Sono 77 le imbarcazioni da diporto immatricolate da sammarinesi che si trovano sulla costa romagnola, di queste 61 appartengono a persone fisiche e le restanti 16 a società,. I dati arrivano dal consolato di San Marino a Rimini e sono dunque solo indicativi. I cittadini del Titano, amanti della nautica e possessori di imbarcazioni a motore che non superano i 24 metri di lunghezza, infatti, non essendoci un registro navale sammarinese devono immatricolare i loro gioielli nel paese nel quale questi si trovano. Il procedimento attualmente prevede che il proprietario dell’imbarcazione chieda l’elezione di domicilio presso il consolato sammarinese nel paese estero, per esempio il consolato di San Marino a Rimini, o quello in Inghilterra, oppure Cipro e così via. Difficile conoscere il numero effettivo delle imbarcazioni di proprietà di sammarinesi perché si dovrebbero conoscere le richieste di elezione di domicilio rilasciate in base alla normativa per la navigazione in tutti i consolati sammarinesi presenti negli stati che hanno un registro navale. Per procedere all’iscrizione nei pubblici registri ci si rivolge solitamente ad agenzie di pratiche nautiche perché l’iter è abbastanza complicato. Anche i costi non sono bassi, le tasse sono stabilite e devono essere versate nel paese di bandiera e a queste spese vanno aggiunte quelle dei posti barca nelle varie marinerie, ad esempio nella nuova marina di Rimini il proprietario dell’imbarcazione ha due opzioni: può acquistare la proprietà per trent’anni per una spesa che va dai 120 milioni delle vecchie lire ai 150, oppure può affittare stagionalmente il posto barca con un costo che varia dai 5 agli 8 milioni sempre delle vecchie lire. Per questo c’è anche chi, potendoselo permettere, ha pensato di ormeggiare, la sua imbarcazione dall’altra parte dell’adriatico, in un porto della Croazia. Con la nascita del registro navale del Titano, annunciata da un recente progetto di legge presentato in parlamento, tutto verrebbe a cambiare. L’iscrizione, e la relativa immatricolazione verrebbe effettuata attraverso un procedimento più semplice, a fronte della presentazione di documenti comprovanti il possesso dell’imbarcazione, le caratteristiche tecniche della stessa e all’assolvimento degli oneri fiscali e doganali seguirebbe il rilascio della licenza di navigazione. Il progetto normativo prevede anche una serie di requisiti in materia di nazionalità, fiscalità e sicurezza.
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