Associazione OasiVerde sulle varianti al PRG approdate al Consiglio
Il territorio è stato compromesso da decenni di urbanizzazione senza una reale programmazione e progettazione urbanistica con una gestione clientelare fatta per i bisogni di pochi e non per la collettività. Il consumo del suolo è andato avanti a ritmi allucinanti compromettendo il paesaggio e la campagna, per questo la gestione del territorio deve cambiare verso una salvaguardia dell’esistente e favorendo uno sviluppo più sostenibile e duraturo.
Area di Maiano:attualmente zona agricola da trasformare in “Zona per i Servizi” , per la realizzazione tra l’altro di un Centro di compostaggio con sistema a biocelle.
Si cerca di risolvere il problema dei rsu (rifiuti solidi urbani) senza pensare ad una vera politica di riduzione a monte del rifiuto stesso come anche chiesto dall'Unione Europea (direttiva 98/2009) che mette la prevenzione e la riduzione del rifiuto al posto più alto nella gerarchia di gestione dei rifiuti e senza poi diffondere nella popolazione una cultura del risparmio, del recupero e del riciclo. Inoltre: come si inserisce questa raccolta della frazione umida del rifiuto quando il nostro nuovo Piano di gestione dei rifiuti si prefigge obiettivi modesti di una raccolta differenziata ( del 40% al 2014 e del 50% al 2016) e punta ancora al conferimento in discarica? Noi crediamo che l’impianto di compostaggio debba essere inserito in un ciclo virtuoso di un Piano di gestione dei rsu diverso da quello attuale. Molti dei nostri edifici dispongono di un piccolo giardino od orto adatti al compostaggio domestico (composter); si potrebbero inoltre diffondere compostiere condominiali o comunitarie presso grossi condomini, mense, scuole, ristoranti, hotel. Il terriccio sarebbe utilizzato nel luogo di produzione contenendo così anche i costi di raccolta.
La zona ci sembra estremamente ampia per il solo impianto di compostaggio (area lungo il torrente per circa 600 mt e di circa 45.000 mq), giustificando così quel ”tra l’altro” che può lasciare intendere altri obiettivi e diverse finalità dell’area a servizi. Sono state poi valutate sul territorio la presenza di strutture esistenti sottoutilizzate o inutilizzate adatte a tale scopo? Ci risulta che l’attuale nuovo impianto a biocelle, al centro multi-raccolta di San Giovanni, sia sottoutilizzato come anche altri spazi costruiti esistenti nel centro che potrebbero essere utilizzati a tale scopo.
Pertanto il Comitato chiede che vengano intraprese altre strade e valutati altri sistemi di raccolta e gestione della frazione umida per scongiurare la cementificazione di altre aree verdi del nostro martoriato territorio, aree come queste a pregio naturalistico e bonificate alcuni anni fa e sottoposte dalla “Legge Quadro per la Tutela dell’Ambiente” a vincolo idrogeologico.
Il tutto poi senza che sia stato realizzata una Valutazione di Impatto Ambientale e Paesaggistica.
Area di Gualdicciolo in zona agricola e zona naturalistica tutelata da trasformare in “Aree produttive ad intervento diretto”.
L’area adiacente ad un capannone inutilizzato dovrà servire ad un ampliamento che una ditta storica e sana di San Marino andrà a rilevare per incrementare la produzione industriale. Su questa area di circa 1.600 mq, anni fa, quando la vecchia ditta operava, è stato realizzato un piazzale abusivo a discapito della zona agricola retrostante. In tutti questi anni nessun Ufficio pubblico ha rilevato e denunciato questo abuso ed oggi sarà pressochè improponibile una sua bonifica, visto poi come altre denunce ed abusi vengono affrontati dai nostri organismi pubblici.
Pertanto il Comitato vista la reale situazione dell’area chiede che una estensione uguale venga sottratta ad una zona edificabile, sempre a Gualdicciolo, per compensare la perdita di una superficie in zona agricola e naturalistica tutelata.