Associazione Pro Bimbi: “Non modificare o inasprire i protocolli sulla scuola”
Piena condivisione delle scelte della Segreteria Istruzione
L'Associazione Pro Bimbi analizza la situazione del contagio nelle scuole sammarinesi, a due mesi dalla riapertura. "Paiono confermarsi” - si legge in una nota- “le conclusioni di numerosi studi finora prodotti che vanno tutti nella direzione che gli studenti non sono 'superuntori' supportando altresì l’ipotesi che, anche se ci sono bambini asintomatici che frequentano, è improbabile che diffondano il contagio".
A tal proposito l'associazione ricorda che a San Marino, su circa 4500 studenti, i focolai, con almeno tre alunni positivi, “sono stati solo due, mentre nei rimanenti dodici casi di positività, riscontrati in totale in tutti gli ordini scolastici, si è trattato di casi singoli”. Nel comunicato viene sottolineato anche come nei nidi, nelle scuole superiori e al Centro di Formazione Professionale non ci sia stato alcun caso, “malgrado gli adolescenti possano venire infettati con la stessa probabilità degli adulti”.
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Risultati raggiunti, constata la Pro Bimbi, grazie ai protocolli stilati da Segreteria Istruzione e Segreteria Sanità ed adottati finora dalla Pediatria, che hanno permesso al sistema sammarinese di “agire efficacemente e rapidamente” e hanno consentito di non interrompere la didattica per il resto della classe. “La sinergia, l’impegno, la competenza e l’attenzione dimostrata da Istruzione e Pediatria” per l'associazione hanno mostrato come la scuola sia “una fonte di contagio marginale” e che il potenziale di rischio durante la frequenza delle lezioni “non può essere motivo di una loro eventuale interruzione in favore della DAD o di un inasprimento dei protocolli che prevedano l’effettuazione di ripetute e prolungate quarantene in caso di un solo positivo in classe con i compagni invece negativi.”
La Pro Bimbi sprona allo stesso tempo affinché si ragioni sulla vita extra-scolastica, in particolare sull’“affollamento di alcuni mezzi di trasporto, i contatti prima e dopo la scuola o alcuni comportamenti tenuti fuori”.
“Condividiamo quindi – conclude la nota - il pensiero del Segretario Andrea Belluzzi di non voler modificare o inasprire gli attuali protocolli interrompendo la frequenza scolastica e riteniamo invece fondamentale tutelare ancora di più le categorie a rischio predisponendo, per loro e per chi viene a contatto con loro, misure igienico-sanitarie maggiori come l’utilizzo di dispositivi di protezione più efficaci e dando subito attuazione allo smart working in tutti i casi possibili (così che i genitori non si ritrovino a lasciare i figli proprio ai nonni)”.