Associazione studentesca, polemica tra ex candidati

Associazione studentesca, polemica tra ex candidati.
Le elezioni del presidente dell'Associazione Studentesca Sammarinese del 3 ottobre scorso hanno premiato l'allora candidato Alessandro Cardelli. Il vincitore ha raccolto 586 preferenze ed in un comunicato ha definito questo risultato "un plebiscito". Lo sfidante Elio Balestrieri, 35 preferenze, torna oggi su quelle affermazioni chiedendo le scuse del neoeletto presidente anche in riferimento alla diatriba di natura politica che si è aperta nell'associazione.

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Elio Balestrieri.


Gentile Direttore, vorrei offrire una risposta chiara all’articolo pubblicato su questo sito il 6/10/09 a proposito delle elezioni dell’Associazione studentesca sammarinese.
Precedentemente alle elezioni del 3/10/09 io e Alessandro Cardelli avevamo stretto un accordo: a causa di vari impegni, io avrei concorso alla presidenza dell’ASS (associazione studentesca sammarinese) solo formalmente, lasciando di fatto campo libero a Cardelli. Questo accordo è dimostrabile, oltre che da diversi studenti, anche dalla completa assenza di campagna elettorale da parte mia, contrapposta al massiccio volantinaggio di Alessandro.
E’ inutile pertanto che il neopresidente si glori di un risultato che non è solo merito suo.
Il secondo punto da commentare, decisamente più importante, è la parte riguardante gli schieramenti politici di appartenenza dei due candidati: fin dalla sua formazione l’ASS si è mantenuta rigorosamente apolitica o, quantomeno, apartitica. Nella stessa campagna elettorale di Cardelli la politica dei partiti non è stata nemmeno nominata.
Potrebbe sembrare quasi la strumentalizzazione di una vittoria che ha un’importanza relativa; forse un tentativo di avere un trampolino di lancio per un futuro ingresso nella scena politica?
Fatto sta che rimane una grave beffa alla scuola, all’ASS e alla mia persona.
Mi sembra pertanto di chiedere a ragione un comunicato di scuse da parte di Alessandro Cardelli, a nome non solo mio, ma anche della scuola e di quegli studenti che si sono sentiti presi in giro da questa strumentalizzazione.

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