CYBERSICUREZZA

Attacco hacker, l'esperto Alessandro Curioni: "Non spegnere il cervello quando si accende lo smartphone"

Impossibile per il privato difendersi da attacchi come quello di ieri, spiega, sul web però restano sempre valide alcune regole di sicurezza.

Dall'Italia alla Francia fino a Nord America e Stati Uniti: numerosi i sistemi nazionali compromessi dall'attacco hacker globale lanciato ieri. Milioni di utenti Tim in Italia sono rimasti senza connessione e anche a San Marino segnalati rallentamenti nella rete. Il vertice a Palazzo Chigi ha escluso il coinvolgimento di stati ostili ancora però non si sa né chi abbia lanciato l'attacco né da dove.

"È accaduto che una o più organizzazioni criminali - spiega Alessandro Curioni, giornalista ed esperto di sicurezza informatica - hanno sfruttato una vulnerabilità presente e conosciuta su un particolare sistema per veicolare un ransomware che una volta penetrato nei sistemi chiede un riscatto per restituire ai proprietari la possibilità di usare quei sistemi. L'attacco è stato rivolto a organizzazioni, il privato cittadino non viene colpito direttamente dall'attacco. Quello che gli può succedere è che sia colpito indirettamente". 

Impossibile quindi per il privato difendersi da questo tipo di virus informatico. Sul web però restano sempre valide alcune regole di sicurezza: "Tutte le volte che nei nostri dispositivi si presenta un aggiornamento bisogna avere l'accortezza di scaricarlo e installarlo sul dispositivo, dopodiché l'attenzione e la nostra capacità di avere una certa presenza di spirito nell'utilizzare i dispositivi di cui disponiamo è l'altra regola. Spesso mi ritrovo a dire che è fondamentale non spegnere il cervello quando si accende uno smartphone".

Nel servizio l'intervista a Alessandro Curioni (giornalista ed esperto di sicurezza informatica)

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