Sale l'attesa, e anche un po' la preoccupazione alla luce dell'esperienza vissuta in Russia, per il passaggio di “2012 DA 14”. Si tratta di un asteroide di 45 metri che alle 20.25 italiane passerà a 27.600 chilometri di distanza dalla Terra. Un evento che potrà essere seguito da vicino sul canale televisivo della Nasa, con collegamenti dall'Australia dove si inizierà a vedere l'arrivo dell'asteroide.
Per quanto dato a sapersi mai un corpo celeste di tali dimensioni è transitato così vicino al pianeta, mentre di altri dalle dimensioni più ridotte ne abbiamo diretta testimonianza. Nel 1908 un asteroide incendiò il cielo di Tunguska in Siberia, mandando letteralmente in cene ben 60 milioni di alberi. E aveva solo 30 metri di diametro.
Tutti i pericoli sono però scongiurati in partenza, perchè l'ipotesi di impatto non trova nessun fondamento scientifico, nonostante nel giorno della sua scoperta fosse stato persino ipotizzato.
Il prossimo passaggio ravvicinato tra sette anni, nel 2020. Ma anche in quell'occasione, precisa la Nasa, le possibilità d'impatto sono prossime allo zero, circa una su 100mila. E probabilmente finirebbe in Antartide. Cosa che fa stare tranquilli fino a un certo punto, perchè con una massa di 130mila tonnellate svilupperebbe all'impatto l'energia di 2,5 megatoni, pari a 160 bombe nucleari del tipo di quelle che hanno raso al suolo Hiroshima.
Non sarà purtroppo vedere l'ingombrante passante a occhio nudo. Ma armati di binocolo, pazienza e buona sorte non si esclude questa possibilità.
La Nasa nei mesi scorsi utilizzando le osservazioni del satellite Wise aveva stimato che i corpi (asteroidi e comete) potenzialmente a rischio per noi con un diametro di almeno cento metri sarebbero circa 4.700. Il guaio è che soltanto il 30 per cento è stato finora identificato. Infatti talvolta accade che la loro scoperta avvenga quando sono già abbastanza vicini. Per fortuna anche i più minacciosi sulla carta talvolta perdono la loro cattiva immagine.
Per quanto dato a sapersi mai un corpo celeste di tali dimensioni è transitato così vicino al pianeta, mentre di altri dalle dimensioni più ridotte ne abbiamo diretta testimonianza. Nel 1908 un asteroide incendiò il cielo di Tunguska in Siberia, mandando letteralmente in cene ben 60 milioni di alberi. E aveva solo 30 metri di diametro.
Tutti i pericoli sono però scongiurati in partenza, perchè l'ipotesi di impatto non trova nessun fondamento scientifico, nonostante nel giorno della sua scoperta fosse stato persino ipotizzato.
Il prossimo passaggio ravvicinato tra sette anni, nel 2020. Ma anche in quell'occasione, precisa la Nasa, le possibilità d'impatto sono prossime allo zero, circa una su 100mila. E probabilmente finirebbe in Antartide. Cosa che fa stare tranquilli fino a un certo punto, perchè con una massa di 130mila tonnellate svilupperebbe all'impatto l'energia di 2,5 megatoni, pari a 160 bombe nucleari del tipo di quelle che hanno raso al suolo Hiroshima.
Non sarà purtroppo vedere l'ingombrante passante a occhio nudo. Ma armati di binocolo, pazienza e buona sorte non si esclude questa possibilità.
La Nasa nei mesi scorsi utilizzando le osservazioni del satellite Wise aveva stimato che i corpi (asteroidi e comete) potenzialmente a rischio per noi con un diametro di almeno cento metri sarebbero circa 4.700. Il guaio è che soltanto il 30 per cento è stato finora identificato. Infatti talvolta accade che la loro scoperta avvenga quando sono già abbastanza vicini. Per fortuna anche i più minacciosi sulla carta talvolta perdono la loro cattiva immagine.
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