Aumento bollette, RF: "Le famiglie con minori consumi saranno le più tartassate"
Repubblica Futura interviene nuovamente sul tema bollette. “Di fatto, per il gas, i cittadini e le imprese diventeranno il bancomat dell’Aass – scrive RF - garantendole abbondante liquidità e cospicui attivi potenziali”.
Tanto si è appunto parlato del gas ma è passato più in sordina, spiega il partito, l'aumento dell'energia elettrica, complice la sostituzione di un valore predeterminato con un valore indicizzato e che sarà determinato mensilmente. Ad oggi tale valore, spiega RF, riferito al mese di novembre si attesta attorno ai 0,213 €/kWh, ma per l'anno 2023 l'Autorità per l'Energia lo ha stimato in 0,266 €/kWh. Pertanto i nuovi aumenti impatteranno su una famiglia media dal 61% nel mese di dicembre al 99% nell'anno 2023.
Quello che più colpisce, dichiara Repubblica Futura, è la totale assenza di strumenti a tutela delle fasce più deboli. Per queste persone si prevedono infatti aumenti ben superiori che vanno dal 99% di dicembre fino ad arrivare addirittura nel prossimo anno al 146%. "Se l’AASS nelle sue tariffe ha sempre previsto una soglia di tutela di consumi minimi - scrive il partito - oltre che di incentivazione al risparmio energetico, prevedendo un consumo minimo a tariffazione agevolata, con la nuova tariffazione questo meccanismo salterà, creando addirittura un ulteriore effetto distorsivo e regressivo, in quanto famiglie con elevati consumi (500 kWh) subiranno aumenti che variano dall’appena 18% per il prossimo mese al 45% per l’anno 2023".
“Il Segretario di Stato Lonfernini - aggiunge Repubblica Futura - al momento però non sembra aver dato importanza a tale grido d’allarme, e, a parte i soliti proclami, nulla di concreto pare seguire".
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