Il sistema ideato dalla banda era ingegnoso. Prima l’apertura di una serie di concessionarie; inizialmente sulla Riviera Romagnola – a Cattolica e Riccione - poi in Versilia. Quindi venivano contattate alcune persone. Gente, ignara di tutto, che aveva inserito su internet – in siti come E-bay e Autoscout24 - annunci di vendita della propria auto di lusso. “Lasciate le vostre macchine in conto vendita nei nostri autosaloni – dicevano i truffatori – in men che non si dica troveremo un compratore”. E qui scattava la trappola. Una volta preso possesso dei veicoli – sostiene la procura di Rimini – gli indagati denunciavano falsamente lo smarrimento dei documenti di proprietà e di circolazione e, grazie alla complicità di un funzionario dell’ACI di Livorno – indagato anche per corruzione – radiavano le targhe dei veicoli che poi venivano esportati, da un ricettatore di Sarzana, in Paesi come la Germania, la Bulgaria, la Romania e il Belgio. Il bottino totale sarebbe superiore ai 600.000 euro. L’operazione, condotta dai carabinieri di Riccione nelle province di Rimini, Lucca, Reggio Emilia, Pesaro, La Spezia e Livorno ha portato all’arresto di 9 persone: perlopiù napoletani pregiudicati. Per tutti l’accusa è associazione per delinquere e truffa aggravata.
Già avviate le rogatorie per la restituzione delle auto ai legittimi proprietari.
Gianmarco Morosini
Già avviate le rogatorie per la restituzione delle auto ai legittimi proprietari.
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