Alfa beta endosulfan. E’ il nome del pesticida, prevalentemente usato in agricoltura, utilizzato per avvelenare 18 cani tra aprile e maggio, dei quali solo 6 sono stati salvati. Gendarmeria e servizio veterinario hanno fatto il punto dopo aver ricevuto conferma dai centri italiani per l’indagine tossicologica che impiegano circa 3 settimane per il responso. Ecco perché sugli ultimi tre casi, avvenuti alla mostra canina di Murata, non ci si può ancora sbilanciare. In totale le denunce sono state 15 finora, più i due esposti dalla giunta di Città e dell’Apas. Indizi su persone ci sono, gli inquirenti però restano abbottonati. Su 13 campioni conferiti, riferisce Antonio Putti, 6 erano bocconi, 1 positivo, la classica polpetta di lardo avvelenata. Altri 7 campioni arrivavano direttamente dalle carcasse degli animali, e 6 erano positive alla sostanza individuata che era stata ritirata dal commercio dal 2006, anche se rapporti in Emilia Romagna lo danno ancora presente, così come casi di avvelenamento simili a quelli sammarinesi. E’ prodotto non deperibile, qualcuno potrebbe averlo in casa anche da anni: ne basta pochissimo per essere letale. La gendarmeria sta verificando tutti i negozi e, presumibilmente, anche chi potrebbe averlo comprato.
Nel video l'intervista a Achille Zechini.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Achille Zechini.
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