Sarà un Natale amaro per molti lavoratori del settore industria. Con l’allungarsi dell’elenco delle aziende in crisi, si allargano anche le fila dei disoccupati.
L’ultima azienda in ordine di tempo a chiudere i battenti è la Domina Cucine di Faetano che ha deciso di trasferire l’attività presso la sede centrale in Veneto. Dei nove dipendenti che hanno perso il lavoro, 7 sammarinesi e 2 frontalieri, alcuni hanno già trovato una nuova occupazione. Per gli altri si prospetta invece lo stato di mobilità o cassa integrazione. Ma i licenziamenti non finiscono qui. Alla CPS, impresa attiva nel settore meccanico, altri due lavoratori perdono il posto su un organico di 13 dipendenti. L’elenco continua con la società B&AR, grafica pubblicitaria, che lascia a casa un dipendente su due e l’Innova, consulenza commerciale, con un licenziato su due dipendenti. Oltre a queste anche altre tre attività hanno presentato lettera di licenziamento all’unico dipendente in organico. 'Questo stillicidio di posti di lavoro- afferma la Federazione Industria -Csu- conferma la fragilità del nostro tessuto economico, sempre più caratterizzato da piccole o piccolissime attività che spesso offrono poche garanzie sul loro futuro imprenditoriale'. E mentre il sindacato chiede di puntare su un modello di sviluppo capace di attirare investimenti di qualità e consolidare quei settori ad alta produttività e occupazione, dall’altra 16 lavoratori stanno per trovare sotto l’albero una brutta sorpresa.
L’ultima azienda in ordine di tempo a chiudere i battenti è la Domina Cucine di Faetano che ha deciso di trasferire l’attività presso la sede centrale in Veneto. Dei nove dipendenti che hanno perso il lavoro, 7 sammarinesi e 2 frontalieri, alcuni hanno già trovato una nuova occupazione. Per gli altri si prospetta invece lo stato di mobilità o cassa integrazione. Ma i licenziamenti non finiscono qui. Alla CPS, impresa attiva nel settore meccanico, altri due lavoratori perdono il posto su un organico di 13 dipendenti. L’elenco continua con la società B&AR, grafica pubblicitaria, che lascia a casa un dipendente su due e l’Innova, consulenza commerciale, con un licenziato su due dipendenti. Oltre a queste anche altre tre attività hanno presentato lettera di licenziamento all’unico dipendente in organico. 'Questo stillicidio di posti di lavoro- afferma la Federazione Industria -Csu- conferma la fragilità del nostro tessuto economico, sempre più caratterizzato da piccole o piccolissime attività che spesso offrono poche garanzie sul loro futuro imprenditoriale'. E mentre il sindacato chiede di puntare su un modello di sviluppo capace di attirare investimenti di qualità e consolidare quei settori ad alta produttività e occupazione, dall’altra 16 lavoratori stanno per trovare sotto l’albero una brutta sorpresa.
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