E’ durata circa mezz’ora l’audizione di Ceccarini - assistito da un avvocato del Foro di Bologna - di fronte a Carlo Bottari, membro del Collegio Garante, chiamato a decidere in questa fase sull’ammissibilità dell’azione disciplinare nei suoi confronti. La richiesta è partita dalla Commissione di Giustizia. Proprio le questioni legate all’ammissibilità sarebbero state al centro del colloquio. Ceccarini aveva a suo tempo depositato una memoria a propria difesa nella quale ricostruiva i fatti fino alla decisione di chiedere l’astensione dal processo perché sottoposto a “pressioni”. Subito dopo l’accusa, con la Commissione di Giustizia. 45 minuti per il presidente Tito Masi e con lui l’avvocatura dello Stato. Masi ha spiegato i motivi che hanno spinto la Commissione all’unanimità ad avviare azione di sindacato, preoccupata per il rischio prescrizione del processo Biagioli, così come avvenuto in passato con Long Drink, entrambi presieduti da Ceccarini. “Ho consegnato al giudice Bottari una nuova documentazione - ha detto Masi - un dossier fornito dall’ordine degli avvocati e uno stilato da Gian Nicola Berti” nei quali al parere del magistrato dirigente sull’operato di Ceccarini si aggiungerebbero anche quelli dei giudici per le appellazioni civili e penali. Carlo Bottari ora dovrà decidere sull’ammissibilità dell’azione disciplinare. Forse già entro il mese, dopodiché le strade sono quella dell’archiviazione, nel caso ritenga manifestamente infondato il sindacato, oppure il rinvio al Collegio Garante per l’avvio della seconda parte del procedimento.
Giovanna Bartolucci
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