Banca CIS: il CdA nomina Sandro Spadoni nuovo direttore generale
Il suo nome – tra i ben informati - era circolato con insistenza, in queste ore. Alla fine, il CdA di Banca CIS – riunitosi nel pomeriggio - ha nominato proprio Sandro Spadoni direttore generale. Fino ad oggi condirettore, dovrà traghettare l'istituto al di fuori della burrasca determinatasi dal provvedimento giudiziario che ha colpito Daniele Guidi. L'ormai ex AD si era infatti autosospeso, e dalla tarda serata di martedì si troverebbe ai domiciliari, con l'impossibilità di comunicare con l'esterno. Per scongiurare il temuto “effetto-panico”, nella clientela, la banca aveva diffuso un comunicato, ieri, dopo l'orario di chiusura. In seguito una nota del Comitato di Stabilità Finanziaria - formato da CCR e BCSM –, aveva ribadito come l’operatività di Banca CIS stesse proseguendo in costante contatto con Banca Centrale. Garanzia importante, dunque. Confermato anche “massimo impegno e supporto per la corretta attività dell’istituto”; nella consapevolezza della “professionalità della struttura” e dei suoi dipendenti. Tutto ciò – forse - ha avuto un feedback positivo tra i correntisti. Situazione tranquilla – questa mattina – agli sportelli. La tesoreria avrebbe registrato piccoli movimenti in uscita ed ingresso: nella normale fisiologia dell'attività di credito. Banca CIS, insomma, sembrerebbe aver resistito al primo impatto di questa vicenda giudiziaria, che – rimarcano i vertici – non riguarda l'istituto. I legali di Daniele Guidi, dal canto loro, con un comunicato, si dicono certi che nel prosieguo del procedimento – che vede il loro assistito coinvolto in veste di indagato - “emergerà in maniera cristallina la sua totale estraneità ai fatti”. Si ritiene che le attività di Polizia Giudiziaria compiute nei giorni scorsi rientrino nell'ambito della cosiddetta “inchiesta titoli”; ma il riserbo del Giudice Morsiani è assoluto. Ieri alcune acquisizioni di documenti, presso la sede di Serravalle. Secondo indiscrezioni vi sarebbero stati inoltre presunti sequestri, disposti anche nei confronti di Marino Grandoni. Smentite seccamente, invece, le voci circa eventuali provvedimenti restrittivi nei suoi confronti.
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