Bcsm licenzia Andrea Vivoli. Il legale Selva: ricorreremo nelle sedi deputate con serenità e fermezza
“Questo incredibile accanimento provoca danni patrimoniali, personali e di reputazione inimmaginabili e assurdi, se solo si pensa alla lealtà con la quale il dottor Vivoli ha svolto le attività assegnategli”. E' un passaggio – piuttosto eloquente - del comunicato stampa dell'avvocato Alberto Selva, a poche ore dalla consegna della lettera di licenziamento al suo assistito. All'origine del più duro dei provvedimenti disciplinari, l'ormai nota vicenda della presunta omessa segnalazione all'AIF, di un'operazione di trasferimento fondi di 6 miliardi di dollari, quando Andrea Vivoli era funzionario della Vigilanza. Per questi fatti, nel maggio scorso - insieme all'ex direttore di BCSM, Giannini – è stato condannato in primo grado, nel relativo procedimento penale. L'avvocato Selva – innanzitutto - giudica nel merito infondate le accuse a Vivoli. Poi analizza le varie decisioni adottate in questi mesi dal Consiglio Direttivo di Banca Centrale. Ricorda che dopo le dimissioni di Vivoli da incarichi di vigilanza, nel giugno scorso, gli venne rinnovata la fiducia, “attribuendogli ruoli di responsabilità”, addirittura ampliati dopo il rinvio a giudizio. Il 30 novembre, però, a soli 4 giorni dalla prima udienza in Tribunale, una netta inversione di rotta, con la decisione di BCSM – definita “sconcertante” da Selva – di costituirsi parte civile nel processo. Per poi arrivare, il 21 gennaio di quest'anno, all'allontanamento dal servizio di Vivoli, “in attesa degli esiti finali del procedimento penale”. E proprio qui sta il punto, perché la difesa di Vivoli non giudica affatto concluso il procedimento, tanto che è già stato interposto appello. La posizione di Banca Centrale, insomma, secondo il legale, sarebbe ingiustificata e colpevolista; da qui la decisione di ricorrere contro il licenziamento. Infine, nel comunicato, si sottolinea la stima e la solidarietà espressa a Vivoli non solo dai referenti delle istituzioni internazionali, ma anche da 63 colleghi di BCSM e dell'AIF all'indomani della sospensione dal servizio.
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