Uno bianca, 27 anni fa la strage del Pilastro a Bologna
Al dolore che si rinnova dopo 27 anni di commemorazioni, si aggiunge l'amarezza che diventa sfogo a margine della cerimonia dell'eccidio del Pilastro. Era la sera del 4 gennaio 1991, tre giovani carabinieri Otello Stefanini, Andrea Moneta e Mauro Mitilini vennero uccisi a sangue freddo dalla banda dei fratelli Savi. Proprio ieri è stata diffusa la notizia che i killer della Uno Bianca, così ribattezzata perché in alcuni loro raid utilizzarono l'auto della Fiat allora molto diffusa e facile da rubare, Roberto e Fabio Savi da qualche mese sono rinchiusi nello stesso carcere, quello milanese di Bollate. Una beffa per i genitori di quei tre giovani carabinieri e per tutti i familiari delle 24 vittime: “non hanno diritto a niente” dicono dall'associazione , né di stare insieme, né di avere permessi premio o altri benefici”. Chiaro riferimento questo ai permessi premio concessi all'altro fratello, Alberto, e a Marino Occhipinti. Fabio Savi, detto il "lungo", l'unico a non indossare la divisa da poliziotto, da tempo chiedeva di poter scontare la sua pena in una struttura penitenziaria che permettesse di poter svolgere attività lavorative. “Se la giustizia lo permette non possiamo che prenderne atto- concludono i familiari. Certo è un dolore continuo sapere che chi ha ucciso senza pietà e solo con l'obiettivo di arricchirsi, possa avere addirittura la possibilità di incontrarsi”
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