Il dato che emerge dal bilancio ISS 2022 è che non si è reso necessario un aumento del concorso dello Stato per coprire le spese del sistema. L’Istituto per la Sicurezza Sociale saluta quindi con soddisfazione il parere favorevole – per il secondo anno consecutivo - dei sindaci revisori e sottolinea i miglioramenti nel controllo di gestione, con procedure rinnovate che ottimizzano rendicontazioni e trasparenza.
“Un aiuto importante nell'impostazione del 2022 – commenta il Direttore Amministrativo Marcello Forcellini - è stato dato dall'ex Presidente del Collegio dei Sindaci prematuramente scomparso Alberto Chezzi, a cui va la riconoscenza di tutta la direzione amministrativa. Per quanto riguarda i costi abbiamo attuato una politica in linea con quella che era stata l'indicazione governativa”. Aumentano invece i costi in ambito previdenziale ma il dato – spiega Forcellini - verrà stabilizzato nei prossimi 12 mesi dalla riforma approvata a novembre".
Plaude Rete, che rileva i primi effetti positivi di quella che alcuni hanno ribattezzato “riformina”, ma i cui risultati – rimarca il movimento - salvano il bilancio previsionale del 2023 presentato dalle Finanze. “Senza di essa – sottolinea - il documento contabile dello Stato avrebbe dovuto prevedere un disavanzo di oltre 90 milioni”. Gli effetti saranno progressivi, ma già quest'anno ogni voce di entrata contributiva è rivista al rialzo, con un conto finale di 11,5 milioni in più, che si traduce in una riduzione delle somme che lo Stato verserà per coprire i disavanzi previdenziali. E grazie al decreto della Segreteria di RETE, con cui non vengono più riconosciuti gli assegni familiari ai lavoratori frontalieri, si registra – fa notare il movimento - un risparmio di 1,7 milioni.