Blue Whale: macabro 'gioco' o fake news?
Ma di cosa si tratta? Un adulto, detto “curatore”, contatta giovani potenziali vittime in Rete. L'aggancio con gli adolescenti potrebbe avvenire tramite app, social network o gruppi WhatsApp. Ai ragazzini viene chiesto di prendere parte a un 'gioco', per così dire, che consiste in azioni da compiere. Tra gli ordini, ad esempio, ci sono atti di autolesionismo, la richiesta di svegliarsi alle 4,20 del mattino per guardare filmati horror, salire sulla cima di un palazzo e fotografarsi. A ogni passaggio, i gesti diventano sempre più gravi, fino al numero 50: gettarsi nel vuoto da un edificio.
L'equilibrio psicologico dell'adolescente, alla fine del percorso, sarebbe così compromesso da portare al folle gesto. L'eco mediatica che ha suscitato il Blue Whale ha portato la Polizia Postale italiana ad occuparsene. Sul web si legge che questa pratica avrebbe causato, in Russia, più di 100 morti, ma c'è chi parla di notizie false. La Polizia si è attivata per fare luce sulla questione e, nel frattempo, ha pubblicato un decalogo per genitori e figli.
Diversi i consigli per madri e padri tra i quali prestare attenzione a cambiamenti del rendimento scolastico dei ragazzi, capire se compiano atti di autolesionismo o se si sveglino prima dell'alba come comandato. L'importante, poi, è parlarne con i figli senza pregiudizi. Ai ragazzi, invece, si chiede di domandare aiuto, segnalare eventuali contatti con adulti che propongano il Blue Whale e di non avere paura, perché si può sempre uscire da situazioni del genere.
Mauro Torresi