Sarà una inchiesta amministrativa interna, a carico del comando militare e dell’Enac (l’Ente Nazionale di Aviazione Civile), a stabilire cause e dinamica dell’incidente di volo del Boeing 767. Alle 12.30 di ieri l’aereo della Luada Air, in partenza per l’Avana con 241 passeggeri a bordo, si è bloccato, quasi sprofondando nell’asfalto della via di rullaggio, uno spazio riservato alle manovre prima di accedere alla pista di decollo. Se le cause sono al vaglio dei tecnici, l’ipotesi più accreditata resta quella dell’errore umano: una manovra sbagliata, presa troppo larga e uno dei carrelli del boing finisce nella zona di ampliamento a margine della via di rullaggio, solitamente riservata ai mezzi di emergenza, dove gli aerei non possono transitare e dove l’asfalto ha consistenza più morbida. Un incidente increscioso, soprattutto per i 241 turisti: solo alle 23.30 di ieri sera il comando militare ha emesso il Notam per la riapertura della pista, già pronto un nuovo velivolo messo a disposizione dalla compagnia aerea. Una vacanza rimandata di 16 ore, dunque: il decollo per l’Avana solo alle 4 della notte per consentire ai passeggeri, nel frattempo ospitati in una struttura alberghiera di Rimini, di riposare qualche ora. Ferie iniziate con il piede sbagliato, ma anche ferie rovinate: non sono stati in molti, ma c’e anche chi dalla vacanza ha preferito desistere e di salire su quell’aereo proprio non ne ha voluto sapere.
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