Bollette alle stelle in Europa. Timori anche per i prezzi dell'agroalimentare. Le preoccupazioni di UCS
Il deficit di approvvigionamento dei combustibili e l'aumento dei prezzi all'ingrosso riguarda anche San Marino che importa il 95% del proprio fabbisogno energetico elettrico.
Bollette alle stelle in tutta Europa con gli italiani che si preparano a vivere un autunno di fuoco, con il prezzo della luce che schizza ad un +29,8% e quello del gas che segna un incremento del 14,4%. Ad incidere l'aumento della domanda nella ripresa dal lockdown, la riduzione dei rifornimenti dalla Russia e il forte aumento dei prezzi all'ingrosso del mercato dell'energia. Un salasso, per le famiglie, di circa 9 miliardi di euro, che ha spinto il Governo ad intervenire d'urgenza. Stanziati 3 miliardi e azzerati anche gli aumenti del gas per 2 milioni e mezzo di famiglie italiane che usufruiscono del bonus sociale.
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Di piano tariffario ha parlato anche il Congresso di Stato, con l'audizione dei vertici dell'Azienda per i Servizi. Bocche cucite sui contenuti dell'incontro, quel che è certo è che il costo delle materie prime riguarda anche San Marino, che produce il 5% del proprio fabbisogno energetico elettrico con impianti fotovoltaici mentre importa il rimanente 95%, e dove le tariffe sono ferme ormai da anni. Al momento nessuno parla di interventi sulle bollette dei sammarinesi che però hanno già sperimentato, ai distributori, l'impennata globale. I costi delle materie prime rischiano di ripercuotersi, con effetto domino, anche su altri settori. Sale quindi l'allarme per i prezzi all’ingrosso dell’agroalimentare, con ricadute sul consumatore finale.
Preoccupata Ucs: “Se le associazioni consumatori fossero chiamate più spesso ai tavoli del confronto su temi che le riguardano prima che le decisioni vengano calate dall'alto – dice Francesca Busignani - forse la questione potrebbe essere affrontata a 360 gradi. Quando si chiedono sacrifici ai cittadini – spiega - è giusto che chi li rappresenta porti al tavolo la loro voce e le loro preoccupazioni, e abbia al contempo il quadro della situazione”. Ricorda che in Repubblica i tassi di interesse bancario o prestiti in generale sono molto più alti della vicina Italia, “con il rischio che il consumatore si trovi a spendere di più ma con meno strumenti a disposizione per mantenere potere d'acquisto e il proprio tenore di vita”.
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