A Bologna Bankitalia cita San Marino per le operazioni finanziarie sospette
Flussi finanziari sospetti, i dati dell’Unità informazioni finanziarie di Banca d’Italia, riferiti al convegno sui soldi delle mafie, parlano chiaro: per quanto riguarda le province limitrofe al Titano, la vicinanza si fa sentire eccome. Le operazioni segnalate come sospette e che riguardano la Repubblica sono il 23% a Rimini, il 19% a Forlì-Cesena. Riferimenti ai flussi sammarinesi nell’8% delle segnalazioni regionali. San Marino viene dunque ancora visto come un problema: al convegno è stato sottolineato intanto come le segnalazioni siano triplicate Emilia Romagna, passando dalle mille circa del 2008 alle oltre tremila del 2010. Dalla regione arriva l’8,6% delle segnalazioni italiane, mentre nel 2008 era il 7%. Nel primo trimestre 2011 si contano già 1.250 segnalazioni. “Non siamo ancora alla colonizzazione che sta realizzando la ‘ndrangheta in Lombardia – ha detto Pier Luigi di Bari, presidente della giunta distrettuale – ma se non vogliamo arrivarci, bisogna agire”. E la pista da seguire è chiara: combattere la cosiddetta “borghesia mafiosa”, colletti bianchi che agevolano l’infiltrazione, tramite riciclaggio, corruzione, traffico illecito di rifiuti, appalti. L’Emilia Romagna ha in programma un progetto di legge, prima dell’estate, proprio sulla prevenzione del crimine organizzato, che prevede anche un osservatorio sul fenomeno, con una banca dati aperta alle forze dell’ordine.
Francesca Biliotti
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