Bomba d'acqua in Romagna: si contano i danni

Bomba d'acqua in Romagna: si contano i danni.
Comuni romagnoli alla conta dei danni. Rimini azzarda già una bilancio: potrebbero arrivare a 100 milioni di euro. Incalcolabili quelli all'agricoltura Tra Romagna, bassa modenese e l'intero Appennino emiliano romagnolo- afferma Coldiretti regionale - ci sono condizioni per chiedere lo stato di emergenza per le aziende agricole, per non parlare dei danni ai privati – aziende e cittadini – molti ancora in emergenza o impegnati a liberare garage e scantinati dal fango.
Nuove emergenze se, ai disagi della costa, si aggiungono quelli dell'entroterra colpiti anche dalla neve e con una allerta sul fronte idrogeologico non ancora rientrata. Su tutti la voce del sindaco di Gemmano, Riziero Santi: “Il territorio è un colabrodo” - dice – serve una strategia e non basta più chiedere contributi per l'emergenza”. Ma anche quella dei cittadini di Vergiano che, dopo gli allagamenti sulla Marecchiese, contestano proprio la mancanza di pianificazione nel territorio, nonché di investimenti nella manutenzione.
Dal vertice a Ravenna con sindaci e presidenti delle Province si è usciti con una priorità negli interventi: salvare la costa, proteggerla subito da altre mareggiate, per non compromettere la stagione estiva.
Ieri ancora 80mila utenti erano senza corrente elettrica e riscaldamento in tutta l'Emilia-Romagna, 5mila solo in Romagna. Oggi il servizio è stato ripristinato quasi totalmente nelle province di Modena, Parma, Forlì e Cesena, Ravenna; situazione ancora difficile nel bolognese e nel reggiano: ancora fuori uso 16mila forniture.

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