Boom di contagi in Cina, Scondotto: "Sviluppo di nuove varianti è possibile, ora monitorare"
Il ministro Schillaci non esclude un ritorno delle restrizioni in caso di peggioramento della situazione. A San Marino dati stabili
La comunità scientifica è cauta sui possibili effetti secondari del boom di contagi in Cina. Le istituzioni non escludono alcuna possibilità: diversi Stati hanno introdotto controlli negli aeroporti per i passeggeri provenienti dal Paese asiatico. L'obiettivo resta limitare la circolazione di eventuali varianti.
"In linea teorica - spiega l'epidemiologo Salvatore Scondotto - è possibile che emergano varianti nuove, in presenza di larghe fasce di popolazione suscettibile e quando il virus circola i modo così intenso". Tuttavia, sottolinea, non ci sono segnali di questo tipo.
All'indomani dell'informativa in Parlamento, il ministro della Salute Schillaci difende la scelta dello screening come “misura di precauzione”. Il ministro esorta a prepararsi ad affrontare l'inverno in corso e non esclude un ritorno delle restrizioni per i cittadini, in caso di peggioramento della situazione, dalle mascherine alla limitazione degli eventi di massa. Tra gli altri, anche Israele chiede un test negativo in aeroporto e la Spagna annuncia nuovi controlli. Ma Pechino bolla le misure come uno “sporco trucco politico” ai suoi danni. Difficile ricevere dati aggiornati dal Paese asiatico. Ma secondo la società di ricerca britannica Airfinity è probabile che, da inizio dicembre, siano morte circa 100mila persone per il Covid. Il picco è atteso il 13 gennaio, con la previsione di ben 3,7 milioni di casi giornalieri.
A San Marino "l'epidemia è stabile da tre settimane - spiega ancora Scondotto - con circa 500 casi riportati su 100mila abitanti". Ora è necessario "monitorare e sorvegliare, soprattutto guardando ai segnali a livello internazionale".
Nel servizio, l'intervista a Salvatore Scondotto, epidemiologo e consulente Iss
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