Bounty di Rimini: accoltellati buttafuori e cuoco

Sparatoria ai danni di gestore e cliente la scorsa settimana; rissa provocata da tifosi belgi, poi arrestati, martedì sera, e questa notte una aggressione: tre episodi di criminalità in soli 7 giorni e nello stesso locale, pub centralissimo, sul lungomare Riminese. Feriti a coltellate da un albanese sono stati l’addetto alla security e il cuoco del Bounty Killer giunto in suo aiuto. A scatenare tutto un diverbio tra l’extracomunitario, nel locale in compagnia di amici, e il buttafuori.
Nessuna grave conseguenza - 30 e 8 giorni di prognosi, per i due colpiti, così come leggermente feriti sono risultate le due vittime della sparatoria. Ma gli episodi sono stati in sé gravi e hanno inevitabilmente innalzato la soglia di attenzione sul fenomeno criminalità in riviera, alla vigilia della stagione estiva. Se lievi poi sono state le conseguenze, altrettanto leggere le motivazioni
che hanno dato origine agli episodi di criminalità: motivi futili - semplici diverbi - o addirittura inesistenti, come nel caso di Mario Di Toma, il giovane che ha scatenato il terrore sul lungomare iniziando all’improvviso a sparare all’impazzata su bersagli umani.

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