Il cessate il fuoco - come molti temevano - non è servito a fermare le violenze. I primi scontri dopo lo scadere dell’ultimatum dell’Onu si sono registrati al confine turco tra disertori e soldati dell'esercito. Nei combattimenti sono state impiegate mitragliatrici pesanti. Le forze di sicurezza siriane hanno inoltre aperto il fuoco per disperdere le manifestazioni popolari pacifiche anti-regime, uccidendo tre dimostranti rispettivamente. Ieri - rileva l’osservatorio per i diritti umani - erano state uccise dieci persone, fra cui sette civili. Il portavoce di Kofi Annan ha detto che la Siria deve consentire l'apertura di "corridoi umanitari". Oltre un milione di persone, secondo l'Onu, hanno bisogno di aiuti.
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