In generale, secondo il Console Onorario di San Marino a Londra, nel Regno Unito non vi sono state ripercussioni con il perfezionamento della Brexit. E non era dovuto a questa, ma alla cosiddetta “variante inglese” del Covid – afferma Maurizio Bragagni -, il “blocco” dei trasporti fra le due sponde della Manica, che aveva provocato maxi-ingorghi nei giorni precedenti il Natale. Nessun inconveniente, assicura, per i sammarinesi: alcuni erano infatti rientrati sul Titano prima, mentre altri avevano già previsto di rimanere in Inghilterra.
Quel che è certo è che – a dispetto di quanto prevedevano alcuni - in questo inizio 2021 non si stanno registrando disagi significativi per tir e merci; e se l'Esecutivo Johnson dovrà vedersela con le rinnovate istanze secessioniste della Scozia, è stato comunque scongiurato il temuto “crash” con l'UE. Legittimi, comunque, gli interrogativi per i numerosissimi stranieri che vivono nel Regno Unito, o per chi si vuole recare. La novità, sottolinea il Console, è che i cittadini dell'UE sono ora sostanzialmente equiparati a quelli degli altri Paesi, compreso San Marino. Per tutti, dice, “occorre una visa”. “L'Inghilterra – afferma Bragagni – rimane aperta”. E poi l'annuncio di una iniziativa, nelle prossime settimane, sul sito del Consolato: una sorta di tutorial, per l'ottenimento del visto. Per i sammarinesi – continua – “ci sono veramente tante occasioni”; ricordato allora l'accordo sulla “youth mobility”, firmato il settembre scorso dal Segretario di Stato Luca Beccari e l'Ambasciatore Jill Morris; è stato “implementato dal primo dicembre – sottolinea il Console - ed è in funzione dal primo gennaio”.
Nel servizio l'intervista a Maurizio Bragagni - Console Onorario di San Marino a Londra