Partiamo dagli ultimi sviluppi delle indagini. E' Faysal Cheffou il terzo uomo, quello con il cappello nero nelle immagini delle videocamere, che ha partecipato alla strage dell'aeroporto di Bruxelles martedì scorso. Il suo arresto è stato confermato dal giudice incaricato dell'inchiesta sugli attentati. Ad identificarlo è stato il tassista che martedì aveva accompagnato il commando a Zaventem. La procura ha confermatogli arresti anche per Aboubakar A. e Rabah N., due tra le persone fermate nei giorni scorsi. Confermato anche l'arresto per l'uomo ferito ieri dalla Polizia alla fermata del tram vicino a Place Meiser, nel quartiere di Schaerbeek: è Abderahman Ameroud. E così, dopo il colpo al cuore della capitale belga continuano falsi allarmi e pacchi sospetti, ma anche le indagini, che oltre all'ondata di arresti definiscono con sempre maggiore chiarezza una trama del terrore unica, che dal Belgio si estende alla Francia, ma che presto potrebbe arrivare al capitolo finale. Ne è convinto il presidente francese Francois Hollande: la cellula terroristica che ha colpito negli attentati di Parigi e Bruxelles sta per essere "annientata", anche se potrebbero essercene altre.
Intanto, Mariah Carey ha annullato il concerto previsto domani a Bruxelles per timori relativi alla sicurezza in seguito agli attentati. "Occorre una reazione durissima nella distruzione di queste cellule, certo. E poi occorre un gigantesco investimento educativo e culturale. Perché l'educazione è il principale fattore per la sicurezza di un popolo. E ci investiremo, senza rinunciare alla nostra identità,
ai nostri valori, ai nostri ideali". Così Matteo Renzi, che difende la forza della reazione. Puramente dimostrativo, ma in linea con la risposta del premier italiano, la 'Marcia contro la paura', domani, promossa su Fb, con partenza alle 14 dalla piazza dove è sorto il 'memoriale' spontaneo per le vittime.
Sara Bucci
Intanto, Mariah Carey ha annullato il concerto previsto domani a Bruxelles per timori relativi alla sicurezza in seguito agli attentati. "Occorre una reazione durissima nella distruzione di queste cellule, certo. E poi occorre un gigantesco investimento educativo e culturale. Perché l'educazione è il principale fattore per la sicurezza di un popolo. E ci investiremo, senza rinunciare alla nostra identità,
ai nostri valori, ai nostri ideali". Così Matteo Renzi, che difende la forza della reazione. Puramente dimostrativo, ma in linea con la risposta del premier italiano, la 'Marcia contro la paura', domani, promossa su Fb, con partenza alle 14 dalla piazza dove è sorto il 'memoriale' spontaneo per le vittime.
Sara Bucci
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