La "buona morte": le cure palliative al centro del secondo incontro sul futuro dell'oncologia a San Marino
La grave incidenza delle malattie oncologiche sul Titano, prima causa di morte in territorio, porta a riflettere sull'importanza della presa in carico totale del paziente fino alla fine dei suoi giorni ma con un approccio diverso che vada di pari passo con i cambiamenti della società. Qualità della vita e “buona morte” come concetti affini; le cure palliative a dare senso e dignità all'esistenza. Sollievo dal dolore ma anche attenzione agli aspetti psicologici dei malati in fase terminale: il paziente al centro di un percorso che lo porterà ad essere seguito e curato con continuità. Non mancano i vantaggi in termini economici anche per il sistema sanitario nazionale: queste cure implicano ad esempio la riduzione di terapie inutili, riducono gli accessi in Pronto Soccorso e i ricoveri, se fatte a domicilio poi abbassano di due volte e mezzo nei malati di cancro il rischio di morte in ospedale, luogo tra i meno adatti a trascorrere la fase finale della vita. Cure palliative che non riguardano solo l'oncologia, oppure l'Aids ma anche le malattie croniche-degenerative come l'Alzheimer. “Sono un diritto fondamentale – ricorda Carlo Peruselli, presidente della Società Italiana di Cure Palliative – San Marino è una realtà piccola e proprio per questo qui più che altrove possono essere sviluppati modelli innovativi. L'Iss crede in questa prospettiva e annuncia che a breve l'unità di oncologia dell'ospedale di Stato metterà in atto una riorganizzazione del reparto che vedrà da subito più posti letto e più personale dedicato.
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