Nei rigogliosi campi sammarinesi è già iniziata la raccolta delle uve per vini spumanti, chardonnay e moscati. Ma lo sguardo degli esperti corre al cielo, perché la siccità rischia di accelerare la maturazione dei chicchi, mettendo a rischio soprattutto l’uva bianca. “Più che di pioggia – dice il direttore del Consorzio Vini Tipici Renzino Gobbi – serve un calo delle temperature, soprattutto di notte.”Lo sbalzo termico – gli enologi lo sanno bene - favorisce l’aroma ed esalta profumo e freschezza. Agli esperti non resta che sperare nell’abbassamento della colonnina di mercurio. Si prevede la raccolta di circa 12.000 quintali di uve. Il Consorzio si dice soddisfatto anche dal punto di vista commerciale. Le vendite sono buone, crescono la fiducia e l’apprezzamento per i prodotti sammarinesi. Il trend del fatturato è stabile: una grossa conquista considerando la situazione economica generale. I mercati di riferimento sono soprattutto americano e giapponese. Da tempo San Marino viaggia sul treno della qualità, raccogliendo premi e riconoscimenti. Fiore all’occhiello: la medaglia d’oro per il Moscato. Tempo permettendo, c’è chi è già pronto ad alzare il calice e brindare ad una splendida annata, in attesa di altre soddisfazioni.
Monica Fabbri
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