Calendario venatorio: ridotti a tre i giorni di caccia per i migratori

Calendario venatorio: ridotti a tre i giorni di caccia per i migratori.
Apas- federcaccia: 1-0. L'Associazione Protezione Animali plaude alla riduzione a tre dei giorni settimanali per la caccia, mentre la Federcaccia esprime sconcerto. Il Presidente delle doppiette sammarinesi, Simone Rossini, è infuriato e per martedì prossimo ha convocato d'urgenza l'assemblea federale: "Non era mai successo - commenta - che un decreto approvato dal Congresso ed emanato dalla Reggenza, venisse modificato in Consiglio. Significa che la maggioranza, non ha i numeri". E ancora: "Si sono ridotte le giornate settimanali di caccia migratoria, ma non è stato specificato quali saranno queste tre giornate. Se cioè saranno fisse o a scelta e quindi la questione dovrà tornare in Consiglio". Infine, dichiara Rossini, "questa modifica genera confusione nei rapporti con la regione Marche e la provincia di pesaro a cui siamo legati, in materia di caccia, da una convenzione. Quando a San Marino la migratoria sarà chiusa, i nostri cacciatori si recheranno nelle Marche con inevitabili problemi di sovraffollamento e quindi di sicurezza. Sono presidente della federazione da 40 anni e - sottolinea Rossini - una cosa del genere non si era mai verificata".
Di tutt'altro tenore il commento dell'Apas, secondo la quale la riduzione a tre giorni della migratoria diminuirà notevolmente la pressione venatoria sui piccoli uccelli. La protezione animali, solleva però la questione del piano faunistico, quale strumento propeduetico per il calendario venatorio. "Non accettabile - dichiara - che il piano, già pronto nella primavera del 2005, non sia stato portato a ratifica già nella precedente legislatura. Evidentemente è mancata la volontà politica. Conseguenza, prosegue l'Apas, niente da fare per proteggere a San Marino piccoli uccelli come fringuello, pispola, frosone, già tutelati dalle direttive europee". L'Apas, in ogni caso, esprime un pubblico ringraziamento ai consilieri Vanessa Muratori, Giuseppe Morganti e Massimo Rossini, per aver sostenuto la causa degli animali selvatici.

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