Per la Camera Penale quanto si sta consumando ormai da troppo tempo nella giustizia “non è consono ed assai disonorevole”. Interviene pubblicamente al termine dell'Assemblea, invitando al rispetto del principio cardine della separazione dei poteri, delle norme e delle istituzioni. Rileva gravissimi ritardi nell'istruttoria penale che si perpetrano da anni, e che conducono – scrive - anche alla prescrizione di moltissimi reati per inattività, fatto assolutamente inaccettabile in uno Stato di Diritto. Evidenzia difficoltà, che diventano inefficienze, della Cancelleria Penale nella tenuta dei fascicoli, spesso non aggiornati, con pregiudizio del diritto di difesa di imputati e parti civili. Denuncia una legislazione obsoleta, inadeguata, anche non correttamente applicata, chiedendo a gran voce riforme del Codice di Procedura penale e dell'Ordinamento Giudiziario.
Rileva inoltre il rischio di paralisi dei processi penali, la loro probabile richiesta di nullità per violazione delle norme CEDU. Fa quindi proprio l'appello del Coe all'urgenza di Riforme sulla Giustizia, alla necessità dell'immediata risoluzione dei conflitti interni al tribunale e ad evitare ingerenze tra politica e magistratura. A salvaguardia – scrive – dei diritti dei cittadini e dell'onore della Repubblica.