Campi nomadi di Rimini, PGXXIII: "No ai campi, sì alle microaree"
La polemica torna ad accendersi e dopo la politica, le opposizioni in particolare, arrivano i cittadini della Grotta Rossa e della Gaiofana con una raccolta firme su un “no” secco alla creazione di nuovi campi nomadi vicino alle proprie case. Un nodo ancora tutto da sciogliere e tanti i problemi aperti, in testa, quale sia la via da imboccare per una integrazione possibile.
Nella polemica si inserisce la Papa Giovanni XXIII che da più di 30 anni opera nei campi nomadi e crea progetti insieme a Rom e Sinti. Urgente una risposta efficace e rispettosa delle famiglie Rom e di tutti i cittadini – dice la PGXXIII – e “ringraziamo il Comune per il tentativo di trovare una soluzione. Ma crediamo che la proposta di realizzare tre campi al posto di uno non risolva il problema. Crediamo, come si evince dalle linee dettate dall'Emilia-Romagna – che serva creare microaree, 14 o 15 luoghi in cui distribuire i nuclei familiari perché sia minore l'impatto sociale all'interno di un quartiere, garantendo maggior controllo, rispetto alle regole e alle tutele dei diritti, soprattutto dei minori”.
Nel video, l'intervista al responsabile della Papa Giovanni XXIII, zona di Rimini, Daniele Serafini.
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