Candidare l'Italia al Nobel per la pace per l'operazione Mare Nostrum?
Non con il richiamo mediatico della petizione sostenuta con una campagna dall'Espresso e arrivata a Oslo sull'onda emotiva della strage dei migranti del 3 ottobre: candidare Lampedusa al Nobel per la pace fu vissuto lo scorso anno dagli abitanti dell'isola come un riconoscimento. Il desiderio di gratificare lo sforzo dell'Italia tuttavia torna anche in questa estate di sbarchi continui, dove i limiti dell'operazione Mare Nostrum – avviata dal governo Letta proprio dopo gli oltre 300 morti all'Isola dei Conigli- diventano bersaglio degli strali dei dibattiti politici. Sulle pagine del Corriere della Sera i cittadini mettono in fila le giustificazioni: i costi del potenziamento dei controlli, l'esempio di civiltà, i risultati. La proposta provocazione dalla rubrica di Sergio Romano rimbalza a Montecitorio sollevando un teatrino prevedibile: insorge la Lega con Gianluca Pini “proporrei che i cittadini in questione- si infiamma il parlamentare romagnolo, che fa parte della Commissione Esteri- si candidassero ad ospitare a casa loro chi arriva illegalmente in Italia”. Emma Petitti (PD) intravede le potenzialità di un'occasione. In Sicilia, in particolare nel grande porto di Augusta, dove le navi della marina impegnate in Mare Nostrum hanno portato una emergenza nella emergenza -quella dei minori non accompagnati- si chiede concretezza. Benvengano i riconoscimenti, ma serve un percorso reale che dia risposta alle esigenze di bambini e adolescenti che da soli hanno sfidato il mare. E che diventano di competenza del Comune in cui vengono accompagnati. L'accoglienza in mare funziona, quella a terra anche. Nell'immediato almeno. “Servono soluzioni organizzate in percorsi condivisi” ricorda il commissario del Comune di Augusta, Maria Rita COCCIUFA . Una costa in fermento quella della frontiera d'Europa, che rischia di sentirsi sola. E chissà che una mano – per quanto simbolica- non arrivi proprio da un'altra costa: quella della Norvegia. Dai giurati del Nobel per la pace. Nel video l'intervista a Emma Petitti, Pd.
Sara Bucci
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