Scendono a San Marino gli abbandoni dei cani. Gli arrivi al Rifugio di Ca’ Chiavello sono diminuiti negli ultimi anni. Tra le ragioni, spiega l’Apas, sicuramente lo sviluppo di strutture per animali abbandonati nel circondario oltre al diffondersi, sempre nelle località limitrofe, di reti di volontariato, anche indipendenti dalle associazioni, che vedono sempre più persone impegnate nel recupero di animali abbandonati. 5 gli abbandoni effettivi tra luglio e la prima metà di agosto al Rifugio di Ca’Chiavello contro i 15/20, sempre nello stesso periodo, degli anni passati. In alcuni casi si tratta di cani vaganti privi di tatuaggio o microchip non rivendicati dai proprietari che nel cercarli spesso dimenticano di contattare anche i rifugi per animali abbandonati, fanno sapere dalla protezione animali, e che non è possibile ricondurre alla famiglia d’origine proprio perché privi di codice di identificazione. Tatuaggio o microchip, appunto, che attraverso la banca dati dell’anagrafe canina permettono di risalire alle generalità del proprietario. Sistema di identificazione obbligatorio, oltrettutto, per legge. Al momento sono 151 le presenze al canile. Ma se per i cani si riduce il numero di arrivi al Rifugio, diversa è la situazione per i gatti, pressoché immutata negli ultimi 5 anni. In questo caso, nonostante le campagne di sterilizzazione, gli arrivi si mantengono sulle 50 unità, soprattutto cuccioli. Ma se il dato degli arrivi, spiegano gli animalisti, è poco confortante, in parallelo, soprattutto negli ultimi anni, sta crescendo il numero dei collaboratori esterni che aiutano l’Associazione ospitando temporaneamente i nuovi gattini in casa dando anche una mano per il loro affidamento.
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