Cani avvelenati: il governo si costituisce parte lesa
Nel video le interviste allo stilista Gai Mattiolo e al Segretario Berardi.
Comunicato stampa del Segretario Berardi:
Il Segretario di Stato per il Turismo, Fabio Berardi, in merito all’avvenuto avvelenamento di alcuni cani presenti nello Stand di Murata per la XXVII Mostra Internazionale Canina, esprime la più ferma condanna dell’atto criminale.
“La barbarie dell’uccisione vile di animali da parte di un individuo che non esito a definire squilibrato, è un atto gravissimo che non solo arreca dolore ai proprietari degli animali uccisi, ma arreca al Paese un danno economico e di immagine di cui pagheremo le conseguenze per lungo tempo”.
“Il Concorso Internazionale Canino, che si tiene da 27 anni, è un appuntamento importante e prestigioso a cui partecipano allevatori e proprietari di cani di tutto il mondo con i migliori esemplari di ogni razza. Sono circa 3500 le persone che si stima siano venute a San Marino per questo importante concorso che prevede premi e riconoscimenti valevoli quali titoli mondiali. Oltre agli accompagnatori degli animali, il Concorso richiama a San Marino centinaia di appassionati e curiosi per ammirare cani bellissimi e di alto valore”.
“La sospensione del concorso e la chiusura dell’esposizione lasciano immaginare quale danno abbia subito direttamente l’organizzazione ed in via indiretta l’intero Paese.
Inutile aggiungere che l’Ecc.ma Camera, e per Essa il Congresso di Stato, provvederà alla richiesta dei danni patrimoniali subiti, confidando che la gravità del gesto oggi compiuto, unitamente alla preziosa ed indispensabile collaborazione degli organizzatori dell’evento, porti ad assicurare definitivamente alla giustizia i responsabili.
Quanto alle pene, ricordo che il maltrattamento e l’uccisione di animali nel nostro Paese è un reato perseguibile a norma del Codice Penale.
Quale rappresentate delle istituzioni e cittadino sammarinese, mi sento particolarmente vicino ai proprietari degli animali per la grave offesa loro arrecata, nella speranza che il gesto insensato di un folle non divenga ostativo alla successiva organizzazione di un evento di tale portata”.