Torna d’attualità la vicenda del capannone di Cà Martino, che l’Iss doveva acquistare già da tempo per trasferirvi il proprio archivio. La Commissione di controllo della finanza pubblica ha dato parere positivo e legittimato l’atto d’acquisto. Se ne è riparlato durante la riunione del Cda: l’Istituto per la sicurezza sociale può così perfezionare l’acquisto del capannone di Cà Martino, che già da tempo doveva essere in suo possesso per trasferirvi l’archivio cartaceo dell’Iss e fors’anche spazi per la Croce Rossa. La procedura si era però bloccata, in seguito ad un esposto, presentato proprio alla Commissione di controllo nel luglio 2002 da Libero Barulli, rappresentante di Alleanza Popolare entro il Cda, secondo il quale si erano verificate irregolarità nelle procedure previste per legge. L’azione di Barulli aveva bloccato l’intera procedura, e l’Iss si era ritrovato ad aver pagato già gran parte del capannone, senza realmente possederlo. In seguito, nel luglio scorso, il Congresso di Stato aveva emesso una sua delibera che autorizzava il Cda ad ultimare il pagamento, e il Consiglio d’amministrazione ne aveva poi adottata un’altra, sottoposta al parere di legittimità della Commissione di controllo, che ha infine dato parere positivo. Sulla destinazione d’uso del capannone però, c’è incertezza. Oltre all’archivio cartaceo dell’Iss, potrebbe esservi trasferito anche il centro farmaceutico, che attualmente ha sede presso l’ospedale, anche se questa idea non sembra andare a genio a molti. C’è però una delibera del Governo in proposito, datata primo dicembre 2003, che fa riferimento ad un rapido trasferimento del centro farmaceutico, anche per lasciar spazio alla creazione del nuovo centro oncologico.
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