Da giorni i carabinieri ricevevano segnalazioni da parte dei cittadini. E stanotte, intorno alle 23, è scattato il blitz. Ammassati in un capannone nella zona industriale di Coriano, i militari hanno trovato 26 cittadini cinesi costretti a lavorare in un laboratorio di maglieria con orari massacranti e in condizioni precarie. Molti, nonostante la presenza dei carabinieri, non hanno neppure alzato la testa, continuando imperterriti a cucire capi d’abbigliamento. Immediati i controlli sugli impianti elettrici e idraulici: il nucleo Carabinieri Ispettorato del lavoro ha rilevato cavi penzolanti e sfilacciati a rischio concreto di corto circuito e incendio, nessun dispositivo salva-vita, tubi arrugginiti, tracce di umidità, muffa ed infiltrazioni d’acqua un po’ ovunque. Nella struttura era stato ricavato abusivamente anche un dormitorio, con stanzette senza finestre, materassi il più delle volte adagiati a terra, bagni in pessime condizioni igienico sanitarie dai quali provenivano odori nauseabondi; e un locale adibito a cucina con cibi, crudi e cotti, mal conservati.
Tutti con regolare permesso di soggiorno, fra loro anche un bambino. Almeno 7 erano lavoratori in nero. Elevate contravvenzioni per oltre 50mila euro. Il capannone è stato ora sequestrato e tutti gli abusivi accompagnati all’hotel Britannia di Rimini, struttura che grazie alla generosità della titolare accoglie persone senza tetto. Qui troveranno ospitalità per qualche giorno in attesa di una sistemazione definitiva.
Silvia Pelliccioni
Tutti con regolare permesso di soggiorno, fra loro anche un bambino. Almeno 7 erano lavoratori in nero. Elevate contravvenzioni per oltre 50mila euro. Il capannone è stato ora sequestrato e tutti gli abusivi accompagnati all’hotel Britannia di Rimini, struttura che grazie alla generosità della titolare accoglie persone senza tetto. Qui troveranno ospitalità per qualche giorno in attesa di una sistemazione definitiva.
Silvia Pelliccioni
Riproduzione riservata ©